Le origini degli Scacchi
Il 1964 fu ufficialmente l’anno di fondazione, anche se già nell’anno precedente un gruppo di amici, compagni di scuola si riunì per vivere insieme i tre giorni del Carnevale di Ivrea e come unico segno di riconoscimento, oltre alla comune tuta da lavoro, scelsero uno scudo rotondo disegnato al centro.
La piazza e la divisa
L
a prima zona di tiro scelta fu Via Arduino, un tratto di strada completamente in salita, dove erano più i carri da spingere che quelli a cui tirare. Nel 1964, venne costituita la prima e vera squadra degli Scacchi, vennero messi in disparte gli scudi ed al loro posto spuntò una scintillante casacca che di Scacchi aveva ben poco, viste le dimensioni molto ridotte dei quadretti bianchi e neri. La scelta dei colori e del nome fu prevalentemente dettata dalle simpatie che i suoi componenti nutrivano per una famosa formazione calcistica, con gli stessi colori sociali (bianco e nero) e, motivo principale, che 16 erano i tiratori, come le pedine di una parte della scacchiera. Fra essi furono eletti il re, la regina, i fanti, i cavalli, le torri, i pedoni, ognuno con un incarico organizzativo ben preciso.
Il simbolo sulla divisa è invece interamente legato alla città di Ivrea, al suo Castello, che con le torri rosse, domina dall’alto l’antica e moderna Eporedia. Il primo posto di ritrovo fu concesso dal parroco don Anacleto in via Riva, sotto la Chiesa dei Frati.
Una squadra in continua evoluzione
Dal 1965 l’accesso alla squadra fu libero a tutti. Il punto che univa tutti i componenti della squadra oltre all’inesperienza e all’entusiasmo, era il fatto che nessuno dei componenti aveva mai tirato in nessuna altra squadra. Il campo di battaglia rimase via Arduino, e il martedì gli Scacchi provarono ad entrare in piazza di Città per tirare l’ultimo giro dei carri da getto.